Possibiltà e definizione: il meravigliarsi in presenza dell’altro

Dai poeti lirici greci alla psicoanalisi, ci viene suggerito che la cura di ciascuno di noi passa attraverso l’incontro con un altro e attraverso la possibilità che questo incontro sia in grado di stupirci, di creare meraviglia di fronte a qualcosa di inaspettato, e quindi di insegnarci ciò che non sapevamo di noi. Ma questo incontro anche ci delimita dentro un orizzonte non infinito, tutto pieno di umana limitatezza.

Qualche riflessione in più su questa questione nella sezione TESTI, uno stralcio dal mio libro

“Bambini depressi e genitori all’inferno”, Antigone, Torino 2009

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La pelle di pietra

“Mente è essere al centro di uno spazio intorno”

I bambini non visti di ieri sono gli adulti malati di oggi, e di generazione in generazione creano nei bambini di domani il senso di non esistere, di essere nulla. Le patologie dell’identità, coperte da sintomi muti, sono ormai la consuetudine di una psicoanalisi che insegue, a volte faticosamente, l’evolvere dei tempi cercando rinnovat linguaggi di cura.

Qualcosa in più su questo tema in uno stralcio di un mio libro, scritto ormai un decennio fa, nella sezione TESTI  – Da: Francesco Bisagni “Io non sono nulla”, Milano, Vivarium 2006 (cap.1:La pelle di pietra).

Diventare padre

Diventare padre è un  processo che comincia nel momento stesso in cui un soggetto immagina per la prima volta di volere un figlio. La genitorialitá è un atto immaginativo.  E tale rimane per sempre, anche quando i figli sono ormai adulti e vanno per la loro strada. 

Aprirà prossimamente un gruppo esperienziale/terapeutico per padri e per chi desidera diventarlo, etero od omosessuale. 

Informazioni: francesco.bisagni@gmail.com 

  

Niente paura…

“CARISSIMO PADRE,DI RECENTE MI HAI DOMANDATO PERCHÉ MAI SOSTENGO DI AVERE PAURA DI TE. COME AL SOLITO, NON HO SAPUTO RISPONDERTI NIENTE….” Kafka, Lettera al padre (1919). Aiutiamo padri e figli a non avere paura. Gruppo terapeutico quindicinale per padri e padri a venire. Etero ed omosessuali. Info presso francesco.bisagni@gmail.com

  

Ansia

E’ fondamentale – seguendo Il pensiero di Freud – usare l’ansia come un segnale che ci dice che qualcosa dentro di noi chiede ascolto. L’ansia è come il pianto di un bambino. Se cerchiamo di zittire quel bambino o se voltiamo la testa dall’altra parte, lui starà sempre peggio e forse prima o poi ci obbligherà a fare i conti con lui con le cattive. Il prezzo allora sarà quello di una sofferenza sempre più acuta.